Building Back Better Gaza School Together
I-CAN
I-CAN, il nostro Independent Living Center a Gaza.
Inaugurato il 24 aprile 2019, il Centro per la Vita Indipendente per persone con disabilità è stato realizzato a Gaza City nell’ambito del progetto I-Can: Indipendence, Capabilities, Autonomy, Inclusion promosso da EducAid e finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, con la partnership del Centro per l’Autonomia di Roma. La struttura – che ha come obiettivo l’indipendenza e l’autodeterminazione delle persone con disabilità – costituisce una realtà unica ed innovativa all’interno di un contesto complesso come quello palestinese, e di Gaza in particolare. L’approccio proposto è globale e punta sull’affiancamento delle persone con disabilità in un processo di empowerment socio-economico per ridurre il disagio che spesso è aggravato dall’assenza di opportunità lavorative e relazionali. All’interno del Centro sono distribuiti ausili e forniti servizi rivolti alle persone con disabilità e alle loro famiglie, grazie ad un team multidisciplinare di professionisti che include anche le figure dei consulenti alla pari, ovvero soggetti con disabilità che fungono da modello di ruolo in un percorso di crescita interiore volto all’emancipazione.
Escuelas Y Comunidades Inclusivas
El Salvador
Violenza sulle Donne
El Salvador
DESI
Educazione digitale e inclusione sociale per i minori palestinesi di Gaza
DESI – Digital Education for Gaza Social Inclusion – Educazione digitale e inclusione sociale per i minori palestinesi di Gaza, è progetto promosso da EducAid con il contributo della Regione Emilia Romagna e i partner Open Group, Iniziative Editoriali e SDF – Social Development Forum, nato per garantire la continuità dei servizi educativi nella Striscia di Gaza durante la pandemia, contrastare la dispersione scolastica e ridurre l’impatto del lockdown sulla salute psicofisica dei minori, con particolare attenzione ai bambini e alle bambine provenienti da contesti disagiati o con difficoltà di apprendimento. Quattro gli ambiti d’intervento: sessioni di formazione specifiche per dirigenti scolastici, insegnanti e famiglie sull’utilizzo dell’e-learning; una campagna di sensibilizzazione sulle norme igienico-sanitarie al fine di contenere i rischi di contagio; opere di ricostruzione di edifici scolastici danneggiati dall’operazione militare israeliana “Guardiani delle Mura” del maggio 2021 ed una summer school per i bambini così fortemente provati da mesi drammatici.
In volo su Ramallah
Un tour virtuale della Palestina tra arte, cultura e microimprese sociali
Nell’ambito del progetto Let’s start up, finanziato da AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, che ha accompagnato in un percorso di empowerment 16 donne palestinesi con disabilità o madri di minori con disabilità fino alla costituzione di 12 microimprese, EducAid ha avuto l’opportunità di realizzare strumenti per valorizzare, da un punto di vista turistico, il territorio compreso nei Governatorati di Ramallah e Nablus. L’obiettivo è quello di proporre un’esperienza di viaggio che oltre alla visita di luoghi straordinari dia la possibilità di condividere momenti di quotidianità con donne che ogni giorno si battono per condurre – e far condurre ai propri figli – una vita dignitosa.
In volo su Nablus
Un tour virtuale della Palestina tra arte, cultura e microimprese sociali
Nell’ambito del progetto Let’s start up, finanziato da AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, che ha accompagnato in un percorso di empowerment 16 donne palestinesi con disabilità o madri di minori con disabilità fino alla costituzione di 12 microimprese, EducAid ha avuto l’opportunità di realizzare strumenti per valorizzare, da un punto di vista turistico, il territorio compreso nei Governatorati di Ramallah e Nablus. L’obiettivo è quello di proporre un’esperienza di viaggio che oltre alla visita di luoghi straordinari dia la possibilità di condividere momenti di quotidianità con donne che ogni giorno si battono per condurre – e far condurre ai propri figli – una vita dignitosa.
In volo su Sebastia
Un tour virtuale della Palestina tra arte, cultura e microimprese sociali
Nell’ambito del progetto Let’s start up, finanziato da AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, che ha accompagnato in un percorso di empowerment 16 donne palestinesi con disabilità o madri di minori con disabilità fino alla costituzione di 12 microimprese, EducAid ha avuto l’opportunità di realizzare strumenti per valorizzare, da un punto di vista turistico, il territorio compreso nei Governatorati di Ramallah e Nablus. L’obiettivo è quello di proporre un’esperienza di viaggio che oltre alla visita di luoghi straordinari dia la possibilità di condividere momenti di quotidianità con donne che ogni giorno si battono per condurre – e far condurre ai propri figli – una vita dignitosa.
Let’s Start Up
Inclusive business per donne con disabilità
Da oltre 20 anni operiamo in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza per promuovere i diritti e l’inclusione sociale delle persone con disabilità. Da sempre, i nostri progetti mirano al superamento di un approccio assistenzialista in favore di azioni che permettano loro di essere protagoniste del proprio destino e di partecipare pienamente alla vita comunitaria. Con Let’s Start Up abbiamo affiancato 16 donne con disabilità e madri di bambini con disabilità in un percorso di empowerment che permettesse loro di valorizzare le proprie attitudini attraverso il lavoro.
Amal Zahran
Microimprenditrice del progetto Let’s Start Up
Madre di un ragazzo con disabilità uditiva, ha aperto un parco giochi a Rantis, Ramallah. “Per molto tempo lo spazio dove ora c’è il parco giochi, è rimasto vuoto ed inutilizzato. Io ho voluto attrezzarlo per creare un’area in cui i bambini del villaggio potessero ritrovarsi e divertirsi”. Dopo mesi di lavoro per la ristrutturazione dello spazio, Amal sta finalmente raccogliendo i frutti del suo impegno. Il parco è diventato un punto di riferimento per gli abitanti del villaggio.
Amani Al-Zorba
Microimprenditrice del progetto Let’s Start Up
Madre di un ragazzo con disabilità intellettiva e di una ragazza sempre con disabilità mancata durante il primo anno di progetto, ha avviato una falegnameria a Nablus. “La prima donna falegname in Palestina! Ho sempre amato lavorare il legno. Prima di avere la possibilità di aprire la mia impresa, realizzavo automobili in legno con strumenti e attrezzature molto limitati. Ora ho quanto mi occorre per realizzare anche tavoli e sedie da giardino”. Ciò che Amani è riuscita ad ottenere – avere successo in un campo come la falegnameria, dominato dagli uomini – ha un grande significato simbolico per tutte le imprenditrici.
Amani Aza’ar
Microimprenditrice del progetto Let’s Start Up
Madre di un ragazzo con disabilità intellettiva, ha aperto una cartoleria/centro servizi per studenti a Qabalan, Nablus. “Ho intravisto l’opportunità di aprire una cartoleria nella zona delle scuole nel mio villaggio e, con il supporto di Let’s Start Up, l’opportunità si è trasformata in realtà. Il negozio sta andando bene e ho intenzione di aprire un’altra sede proprio vicino a casa mia”. Dall’apertura del suo negozio ha ampliato l’offerta di prodotti includendo giocattoli e articoli da regalo per incrementare le vendite.
Farial Hussein
Microimprenditrice del progetto Let’s Start Up
Madre di una ragazza con disabilità fisica ed intellettiva, ha aperto una lavanderia a Shuqba, Ramallah. “Ho aperto la mia lavanderia a secco circa un anno fa. Nel corso di quest’anno mi sono costruita un nome. Sono orgogliosa di me stessa, soprattutto perché sono riuscita nella mia impresa prendendomi cura di mia figlia con disabilità e seguendo un master per ampliare le mie competenze”.
Fotoon Abu Hawash
Microimprenditrice del progetto Let’s Start Up
Madre di un ragazzo con disabilità, ha aperto una sartoria per il riciclo e il restyling di vestiti a Sebastia, Nablus. “Quando ho iniziato l’attività ero determinata a dimostrare a tutti nel mio villaggio che mi sarei potuta occupare dei miei cinque figli, uno dei quali con disabilità, e allo stesso tempo gestire un’impresa, ed è quello che ho fatto!” Fotoon è un’imprenditrice intraprendente in tutti i sensi, ha la capacità di risolvere i problemi in modo intelligente, nonché la volontà di apprendere e migliorarsi.
Ghadeer Ya’ish
Microimprenditrice del progetto Let’s Start Up
Madre di un ragazzo con disabilità, ha aperto un negozio di profumi e prodotti per la cura della pelle ad Assira Al-Shamaliyah, Nablus. “All’inizio ho aperto un negozio per produrre e vendere profumi e preparati per la cura della pelle, ma poi ho deciso di cambiare strategia e ho iniziato a commercializzare i miei prodotti via internet. Nel frattempo, grazie alla Camera di Commercio, ho trovato lavoro in un salone di bellezza, dove faccio massaggi”.
Ibtisam Ibrahim
Microimprenditrice del progetto Let’s Start Up
Madre di una ragazza con disabilità intellettiva, ha avviato un’apicoltura a Qufr Qalil, Nablus. “Ho più di 20 anni di esperienza nella produzione di miele. All’inizio avevo oltre 100 alveari. Purtroppo la maggior parte è stata distrutta durante la seconda Intifada. Grazie al progetto ho ripreso la mia attività ed ora ho più di 50 clienti, inoltre con l’aiuto di mia figlia Ola, realizziamo prodotti di bellezza naturali a base di miele”.
Intisar Jawabra
Microimprenditrice del progetto Let’s Start Up
Madre di un ragazzo con disabilità intellettiva, ha aperto un centro culturale con caffetteria riservato alle donne, ad Assira Al-Shamaliyah, Nablus. “Ho scelto una bella casa tradizionale, nel cuore del centro storico del mio villaggio per aprire un luogo d’incontro dove le donne possano riunirsi, bere tè e caffè, fumare narghilè e persino cantare! Per noi donne non era facile trovare un posto dove potere incontrarci. Creare un locale simile è sempre stato il mio sogno”.
Jawaher Samhan
Microimprenditrice del progetto Let’s Start Up
Affetta da emiplegia, ha avviato un allevamento di uova biologiche a Rantis, Ramallah. “Il capannone per l’allevamento era già costruito, ma non utilizzato. EducAid mi ha aiutato a ristrutturarlo ed a comprare i polli e le attrezzature necessarie. Ho faticato e lavorato sodo, ma sono orgogliosa di me stessa”. Per Jawaher nulla è stato facile: ha dovuto lottare per trovare il suo posto nella società da quando è nata. Ora è soddisfatta di ciò che ha realizzato e l’allevamento rappresenta una pietra miliare nel suo percorso di emancipazione.
Khitam Hassan
Microimprenditrice del progetto Let’s Start Up
Madre di un ragazzo con disabilità intellettiva, ha aperto un minimarket a Qusra, Nablus. “Vivo alla periferia del villaggio e non abbiamo piccoli negozi di alimentari nelle vicinanze. È molto scomodo per noi andare in centro ogni volta che abbiamo bisogno di qualcosa. Così ho avuto l’idea di aprire un minimarket nel mio garage per servire il quartiere. Il negozio si è rivelato utile per tutti. Ora sto progettando di ampliare l’attività utilizzando anche lo spazio del retrobottega”.
Samira Abdat
Microimprenditrice del progetto Let’s Start Up
Madre di minori con disabilità, ha aperto un catering di cucina tradizionale a Awarta, Nablus. “Tutti mi hanno sempre detto che il mio cibo è buono, incoraggiandomi ad avviare un’attività di catering. Finalmente sono stata in grado di realizzarla grazie al progetto di EducAid”. Aprendo la sua attività ed emancipandosi, Samira ha costretto le persone a rispettarla. Chi una volta la additava come “madre dei disabili”, ora si rivolge a lei con considerazione, chiamandola per nome.
Lara, Hiba, Manal, Ebtisam, Nisreen
Microimprenditrici del progetto Let’s Start Up
Giovani donne con disabilità uditiva. Insieme hanno fondato una microimpresa che opera nel campo della fotografia e dell’animazione a Ramallah. “Avere una disabilità uditiva ci ha insegnato molto, ma forse la lezione più importante che abbiamo imparato è stata che la comunicazione e l’espressione artistica si manifestano in modi diversi. Per questo abbiamo chiamato la nostra impresa Talking hands e scelto la fotografia e l’animazione come forma di espressione. Finora abbiamo collaborato con enti ed organizzazioni locali ed internazionali per la produzione di video di sensibilizzazione e filmati educativi per i bambini”.
I-CAN, il nostro Independent Living Center a Gaza
Inaugurato il 24 aprile 2019, il Centro per la Vita Indipendente per persone con disabilità è stato realizzato a Gaza City all’interno del progetto I-Can: Indipendence, Capabilities, Autonomy, Inclusion promosso da EducAid e finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, con la partnership del Centro per l’Autonomia di Roma. La struttura – che ha come obiettivo l’indipendenza e l’autodeterminazione delle persone con disabilità – costituisce una realtà unica ed innovativa all’interno di un contesto complesso come quello palestinese, e di Gaza in particolare. L’approccio proposto è globale e punta sull’affiancamento delle persone con disabilità in un processo di empowerment socioeconomico per ridurre il disagio che spesso è aggravato dall’assenza di opportunità lavorative e relazionali. All’interno del Centro sono distribuiti ausili e forniti servizi rivolti alle persone con disabilità e alle loro famiglie, grazie ad un team multidisciplinare di professionisti che include anche le figure dei consulenti alla pari, ovvero soggetti con disabilità che fungono da modello di ruolo in un percorso di crescita interiore volto all’emancipazione.
Nuovi ausili per il centro I-CAN nella Striscia di Gaza
Marzo 2020: gli ausili inviati dall’Italia al nostro Centro per la Vita Indipendente delle Persone con Disabilità I-CAN, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, fanno il loro ingresso nella Striscia di Gaza. Una vastissima gamma di prodotti adattati in base alle necessità degli utenti, grazie alla consulenza del Centro per l’Autonomia di Roma: ben 66 carrozzine per età pediatrica ed adulta, 21 sistemi posturali tra cuscini e schienali per ogni età, 13 deambulatori, 10 ausili per l’adattamento del bagno, 7 stabilizzatori e sistemi per i trasferimenti, 21 pezzi di materiali per l’adattamento delle funzioni delle mani, 53 ausili per le attività della vita quotidiana, 32 ausili tecnologici per la facilitazione della comunicazione, 60 pezzi di ricambio di carrozzine manuali ed elettriche, scooter e molto altro. Un riconoscimento particolare al supporto fornito da UNDP Palestinian per aver facilitato le operazioni di ingresso.
Un salone di bellezza per tutti - la storia di Ema e Mona
Eman e Mona sono due ragazze non udenti di Gaza. In questo video descrivono il loro progetto di micro-impresa, se riusciranno a trovare i fondi necessari per realizzarlo, potranno finalmente raggiungere l’indipendenza economica e il riconoscimento sociale all’interno della comunità. Il progetto “Un salone di bellezza per tutti” rientra nella campagna di raccolta fondi “Ricomincio da me” curata da EducAid per il finanziamento di 34 progetti di micro-impresa di donne disabili a Gaza. educaid.it
Ricomincio da Me
Educare a Gaza
Dal 2002 EducAid lavora per sostenere i diritti dei bambini nelle scuole, negli ospedali e nelle strade della Striscia di Gaza. In questo video realizzato nel 2008, educatori, genitori e bambini raccontano il senso dell’educazione e della cooperazione in un contesto di guerra e precarietà. Regia, fotografia e montaggio a cura di Alessia Del Bianco e Nicola Gencarelli (Trecentoatesta)
I primi 20 anni di EducAid
Associazione Onlus e Organizzazione Non Governativa riminese riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri, EducAid opera dal 2000 in campo socio-educativo a livello interculturale e internazionale. Mission specifica di EducAid è intervenire per potenziare le capacità di risposta dei diversi sistemi educativi ai bisogni di tutti i bambini facendo grande attenzione ai più deboli, e al contempo promuovere il rispetto dei diritti umani con particolare riferimento ai diritti dei disabili e delle minoranze, favorendo la conoscenza e l’applicazione delle convenzioni internazionali in materia.
disAbilità
Progetto IN.S.I.E.M.E.
Giardini di Piombo
A proposito di Gaza
PEER RESILIENCE
DOOLEL
DOOLEL – Migrazioni e co-sviluppo, coltivando social business in Senegal
Il progetto, attraverso la promozione del tessuto produttivo locale del Senegal, vuole contrastare le cause profonde delle migrazioni, attraverso il miglioramento delle competenze e l’aumento dell’occupazione delle donne, dei giovani e dei soggetti vulnerabili con un approccio “inclusivo per tutti”.
I-CAN
MASA
Masa è una donna con disabilità che vive in Palestina. La sua è una storia di coraggio, perseveranza, emancipazione, riscatto.