Building Back Better Gaza School Together

La scuola è per noi motore per lo sviluppo della comunità e siamo lieti di annunciare la ricostruzione dell’istituto femminile superiore di Deir Al Balah, una delle 53 strutture educative della Striscia di Gaza gravemente danneggiate durante l’operazione militare israeliana “Guardiani delle Mura” del maggio 2021. Un intervento reso possibile grazie al finanziamento della Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando di Cooperazione Internazionale per Progetti di Emergenza Umanitaria 2021. “Building Back Better Gaza School Together”, questo il titolo del progetto, attraverso un processo partecipato che ha coinvolto le 729 studentesse frequentanti la scuola, le loro famiglie e i 30 insegnanti che vi lavorano, ha permesso di creare uno spazio educativo di migliore qualità rispetto al precedente, rispettoso della sostenibilità ambientale e in coerenza con i criteri dell’Universal Design, affinchè potesse essere fruibile da chiunque, indipendentemente dall’età, dalle capacità e/o dalla condizione sociale.

I-CAN

I-CAN, il nostro Independent Living Center a Gaza.

Inaugurato il 24 aprile 2019, il Centro per la Vita Indipendente per persone con disabilità è stato realizzato a Gaza City nell’ambito del progetto I-Can: Indipendence, Capabilities, Autonomy, Inclusion promosso da EducAid e finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, con la partnership del Centro per l’Autonomia di Roma. La struttura – che ha come obiettivo l’indipendenza e l’autodeterminazione delle persone con disabilità – costituisce una realtà unica ed innovativa all’interno di un contesto complesso come quello palestinese, e di Gaza in particolare. L’approccio proposto è globale e punta sull’affiancamento delle persone con disabilità in un processo di empowerment socio-economico per ridurre il disagio che spesso è aggravato dall’assenza di opportunità lavorative e relazionali. All’interno del Centro sono distribuiti ausili e forniti servizi rivolti alle persone con disabilità e alle loro famiglie, grazie ad un team multidisciplinare di professionisti che include anche le figure dei consulenti alla pari, ovvero soggetti con disabilità che fungono da modello di ruolo in un percorso di crescita interiore volto all’emancipazione.

Escuelas Y Comunidades Inclusivas

El Salvador

Come EducAid operiamo in El Salvador da oltre 10 anni nel campo dell’educazione inclusiva, collaborando con il Ministero dell’Educazione, le Università e i tecnici del sistema scolastico nazionale. Il progetto “Escuelas Y Comunidades Inclusivas Para Otra Ciudadanía” – finanziato da Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e promosso in partnership con Soleterre Onlus, Punto Sud e Università di Bologna – è stato promosso con l’obiettivo di ridurre l’emarginazione dei gruppi più vulnerabili della società attraverso il miglioramento dell’offerta educativa in chiave inclusiva, per garantire a tutti gli studenti, nel rispetto delle differenze, la piena partecipazione ai processi di apprendimento e fare di loro, un domani, dei cittadini responsabili. Un progetto ambizioso ed impegnativo che ha coinvolto scuole e comunità locali in un quadro socio-politico particolarmente complesso, nell’ambito del quale abbiamo focalizzato il nostro intervento nella formazione di insegnanti, dirigenti scolastici e funzionari pubblici in collaborazione con i docenti del Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin” dell’Università di Bologna e gli esperti dell’Asilo Svizzero Ceis. Il piccolo stato di El Salvador, meno di sette milioni di abitanti, detiene infatti il triste primato di essere uno dei Paesi più violenti al mondo, succube della ferocia delle “maras”, bande di giovani criminali locali. Nel video realizzato dal filmmaker Neil Brandvold, che siamo particolarmente lieti di condividere, Enma Menjivar De Marquez, un’insegnante che ha partecipato alle attività, porta la sua testimonianza e racconta il contesto in cui ogni giorno si trova ad operare.

Violenza sulle Donne

El Salvador

In El Salvador essere donna significa essere esposta quotidianamente ad episodi di violenza, ed essere donna con disabilità ne aumenta ulteriormente il rischio. Nell’ambito del progetto “Escuelas Y Comunidades Inclusivas Para Otra Ciudadanía” – finanziato da Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e promosso in partnership con Soleterre Onlus, Punto Sud, Università di Bologna e RIDS – Rete Italiana Disabilità e Sviluppo – come EducAid abbiamo realizzato una ricerca sui casi di violenza verso bambine, adolescenti e donne con disabilità nel dipartimento di Chalatenango, dando voce a tutte le donne che per motivi culturali e sociali non sempre riescono a farsi sentire e a far valere i propri diritti. Nel video l’intervista all’autrice dell’indagine, Maritza Melara, raccolta dal documentarista statunitense Neil Brandvold.

DESI

Educazione digitale e inclusione sociale per i minori palestinesi di Gaza

DESI – Digital Education for Gaza Social Inclusion – Educazione digitale e inclusione sociale per i minori palestinesi di Gaza, è progetto promosso da EducAid con il contributo della Regione Emilia Romagna e i partner Open Group, Iniziative Editoriali e SDF – Social Development Forum, nato per garantire la continuità dei servizi educativi nella Striscia di Gaza durante la pandemia, contrastare la dispersione scolastica e ridurre l’impatto del lockdown sulla salute psicofisica dei minori, con particolare attenzione ai bambini e alle bambine provenienti da contesti disagiati o con difficoltà di apprendimento. Quattro gli ambiti d’intervento: sessioni di formazione specifiche per dirigenti scolastici, insegnanti e famiglie sull’utilizzo dell’e-learning; una campagna di sensibilizzazione sulle norme igienico-sanitarie al fine di contenere i rischi di contagio; opere di ricostruzione di edifici scolastici danneggiati dall’operazione militare israeliana “Guardiani delle Mura” del maggio 2021 ed una summer school per i bambini così fortemente provati da mesi drammatici.

In volo su Ramallah

Un tour virtuale della Palestina tra arte, cultura e microimprese sociali

Nell’ambito del progetto Let’s start up, finanziato da AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, che ha accompagnato in un percorso di empowerment 16 donne palestinesi con disabilità o madri di minori con disabilità fino alla costituzione di 12 microimprese, EducAid ha avuto l’opportunità di realizzare strumenti per valorizzare, da un punto di vista turistico, il territorio compreso nei Governatorati di Ramallah e Nablus. L’obiettivo è quello di proporre un’esperienza di viaggio che oltre alla visita di luoghi straordinari dia la possibilità di condividere momenti di quotidianità con donne che ogni giorno si battono per condurre – e far condurre ai propri figli – una vita dignitosa.

In volo su Nablus

Un tour virtuale della Palestina tra arte, cultura e microimprese sociali

Nell’ambito del progetto Let’s start up, finanziato da AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, che ha accompagnato in un percorso di empowerment 16 donne palestinesi con disabilità o madri di minori con disabilità fino alla costituzione di 12 microimprese, EducAid ha avuto l’opportunità di realizzare strumenti per valorizzare, da un punto di vista turistico, il territorio compreso nei Governatorati di Ramallah e Nablus. L’obiettivo è quello di proporre un’esperienza di viaggio che oltre alla visita di luoghi straordinari dia la possibilità di condividere momenti di quotidianità con donne che ogni giorno si battono per condurre – e far condurre ai propri figli – una vita dignitosa.

In volo su Sebastia

Un tour virtuale della Palestina tra arte, cultura e microimprese sociali

Nell’ambito del progetto Let’s start up, finanziato da AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, che ha accompagnato in un percorso di empowerment 16 donne palestinesi con disabilità o madri di minori con disabilità fino alla costituzione di 12 microimprese, EducAid ha avuto l’opportunità di realizzare strumenti per valorizzare, da un punto di vista turistico, il territorio compreso nei Governatorati di Ramallah e Nablus. L’obiettivo è quello di proporre un’esperienza di viaggio che oltre alla visita di luoghi straordinari dia la possibilità di condividere momenti di quotidianità con donne che ogni giorno si battono per condurre – e far condurre ai propri figli – una vita dignitosa.

Let’s Start Up

Inclusive business per donne con disabilità

Da oltre 20 anni operiamo in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza per promuovere i diritti e l’inclusione sociale delle persone con disabilità. Da sempre, i nostri progetti mirano al superamento di un approccio assistenzialista in favore di azioni che permettano loro di essere protagoniste del proprio destino e di partecipare pienamente alla vita comunitaria. Con Let’s Start Up abbiamo affiancato 16 donne con disabilità e madri di bambini con disabilità in un percorso di empowerment che permettesse loro di valorizzare le proprie attitudini attraverso il lavoro.

Amal Zahran

Microimprenditrice del progetto Let’s Start Up

Madre di un ragazzo con disabilità uditiva, ha aperto un parco giochi a Rantis, Ramallah. “Per molto tempo lo spazio dove ora c’è il parco giochi, è rimasto vuoto ed inutilizzato. Io ho voluto attrezzarlo per creare un’area in cui i bambini del villaggio potessero ritrovarsi e divertirsi”. Dopo mesi di lavoro per la ristrutturazione dello spazio, Amal sta finalmente raccogliendo i frutti del suo impegno. Il parco è diventato un punto di riferimento per gli abitanti del villaggio.

Amani Al-Zorba

Microimprenditrice del progetto Let’s Start Up

Madre di un ragazzo con disabilità intellettiva e di una ragazza sempre con disabilità mancata durante il primo anno di progetto, ha avviato una falegnameria a Nablus. “La prima donna falegname in Palestina! Ho sempre amato lavorare il legno. Prima di avere la possibilità di aprire la mia impresa, realizzavo automobili in legno con strumenti e attrezzature molto limitati. Ora ho quanto mi occorre per realizzare anche tavoli e sedie da giardino”. Ciò che Amani è riuscita ad ottenere – avere successo in un campo come la falegnameria, dominato dagli uomini – ha un grande significato simbolico per tutte le imprenditrici.

Amani Aza’ar

Microimprenditrice del progetto Let’s Start Up

Madre di un ragazzo con disabilità intellettiva, ha aperto una cartoleria/centro servizi per studenti a Qabalan, Nablus. “Ho intravisto l’opportunità di aprire una cartoleria nella zona delle scuole nel mio villaggio e, con il supporto di Let’s Start Up, l’opportunità si è trasformata in realtà. Il negozio sta andando bene e ho intenzione di aprire un’altra sede proprio vicino a casa mia”. Dall’apertura del suo negozio ha ampliato l’offerta di prodotti includendo giocattoli e articoli da regalo per incrementare le vendite.

Farial Hussein

Microimprenditrice del progetto Let’s Start Up

Madre di una ragazza con disabilità fisica ed intellettiva, ha aperto una lavanderia a Shuqba, Ramallah. “Ho aperto la mia lavanderia a secco circa un anno fa. Nel corso di quest’anno mi sono costruita un nome. Sono orgogliosa di me stessa, soprattutto perché sono riuscita nella mia impresa prendendomi cura di mia figlia con disabilità e seguendo un master per ampliare le mie competenze”.

Fotoon Abu Hawash

Microimprenditrice del progetto Let’s Start Up

Madre di un ragazzo con disabilità, ha aperto una sartoria per il riciclo e il restyling di vestiti a Sebastia, Nablus. “Quando ho iniziato l’attività ero determinata a dimostrare a tutti nel mio villaggio che mi sarei potuta occupare dei miei cinque figli, uno dei quali con disabilità, e allo stesso tempo gestire un’impresa, ed è quello che ho fatto!” Fotoon è un’imprenditrice intraprendente in tutti i sensi, ha la capacità di risolvere i problemi in modo intelligente, nonché la volontà di apprendere e migliorarsi.

Ghadeer Ya’ish

Microimprenditrice del progetto Let’s Start Up

Madre di un ragazzo con disabilità, ha aperto un negozio di profumi e prodotti per la cura della pelle ad Assira Al-Shamaliyah, Nablus. “All’inizio ho aperto un negozio per produrre e vendere profumi e preparati per la cura della pelle, ma poi ho deciso di cambiare strategia e ho iniziato a commercializzare i miei prodotti via internet. Nel frattempo, grazie alla Camera di Commercio, ho trovato lavoro in un salone di bellezza, dove faccio massaggi”.

Ibtisam Ibrahim

Microimprenditrice del progetto Let’s Start Up

Madre di una ragazza con disabilità intellettiva, ha avviato un’apicoltura a Qufr Qalil, Nablus. “Ho più di 20 anni di esperienza nella produzione di miele. All’inizio avevo oltre 100 alveari. Purtroppo la maggior parte è stata distrutta durante la seconda Intifada. Grazie al progetto ho ripreso la mia attività ed ora ho più di 50 clienti, inoltre con l’aiuto di mia figlia Ola, realizziamo prodotti di bellezza naturali a base di miele”.

Intisar Jawabra

Microimprenditrice del progetto Let’s Start Up

Madre di un ragazzo con disabilità intellettiva, ha aperto un centro culturale con caffetteria riservato alle donne, ad Assira Al-Shamaliyah, Nablus. “Ho scelto una bella casa tradizionale, nel cuore del centro storico del mio villaggio per aprire un luogo d’incontro dove le donne possano riunirsi, bere tè e caffè, fumare narghilè e persino cantare! Per noi donne non era facile trovare un posto dove potere incontrarci. Creare un locale simile è sempre stato il mio sogno”.

Jawaher Samhan

Microimprenditrice del progetto Let’s Start Up

Affetta da emiplegia, ha avviato un allevamento di uova biologiche a Rantis, Ramallah. “Il capannone per l’allevamento era già costruito, ma non utilizzato. EducAid mi ha aiutato a ristrutturarlo ed a comprare i polli e le attrezzature necessarie. Ho faticato e lavorato sodo, ma sono orgogliosa di me stessa”. Per Jawaher nulla è stato facile: ha dovuto lottare per trovare il suo posto nella società da quando è nata. Ora è soddisfatta di ciò che ha realizzato e l’allevamento rappresenta una pietra miliare nel suo percorso di emancipazione.

Khitam Hassan

Microimprenditrice del progetto Let’s Start Up

Madre di un ragazzo con disabilità intellettiva, ha aperto un minimarket a Qusra, Nablus. “Vivo alla periferia del villaggio e non abbiamo piccoli negozi di alimentari nelle vicinanze. È molto scomodo per noi andare in centro ogni volta che abbiamo bisogno di qualcosa. Così ho avuto l’idea di aprire un minimarket nel mio garage per servire il quartiere. Il negozio si è rivelato utile per tutti. Ora sto progettando di ampliare l’attività utilizzando anche lo spazio del retrobottega”.

Samira Abdat

Microimprenditrice del progetto Let’s Start Up

Madre di minori con disabilità, ha aperto un catering di cucina tradizionale a Awarta, Nablus. “Tutti mi hanno sempre detto che il mio cibo è buono, incoraggiandomi ad avviare un’attività di catering. Finalmente sono stata in grado di realizzarla grazie al progetto di EducAid”. Aprendo la sua attività ed emancipandosi, Samira ha costretto le persone a rispettarla. Chi una volta la additava come “madre dei disabili”, ora si rivolge a lei con considerazione, chiamandola per nome.

Lara, Hiba, Manal, Ebtisam, Nisreen

Microimprenditrici del progetto Let’s Start Up

Giovani donne con disabilità uditiva. Insieme hanno fondato una microimpresa che opera nel campo della fotografia e dell’animazione a Ramallah. “Avere una disabilità uditiva ci ha insegnato molto, ma forse la lezione più importante che abbiamo imparato è stata che la comunicazione e l’espressione artistica si manifestano in modi diversi. Per questo abbiamo chiamato la nostra impresa Talking hands e scelto la fotografia e l’animazione come forma di espressione. Finora abbiamo collaborato con enti ed organizzazioni locali ed internazionali per la produzione di video di sensibilizzazione e filmati educativi per i bambini”.

I-CAN, il nostro Independent Living Center a Gaza

Inaugurato il 24 aprile 2019, il Centro per la Vita Indipendente per persone con disabilità è stato realizzato a Gaza City all’interno del progetto I-Can: Indipendence, Capabilities, Autonomy, Inclusion promosso da EducAid e finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, con la partnership del Centro per l’Autonomia di Roma. La struttura – che ha come obiettivo l’indipendenza e l’autodeterminazione delle persone con disabilità – costituisce una realtà unica ed innovativa all’interno di un contesto complesso come quello palestinese, e di Gaza in particolare. L’approccio proposto è globale e punta sull’affiancamento delle persone con disabilità in un processo di empowerment socioeconomico per ridurre il disagio che spesso è aggravato dall’assenza di opportunità lavorative e relazionali. All’interno del Centro sono distribuiti ausili e forniti servizi rivolti alle persone con disabilità e alle loro famiglie, grazie ad un team multidisciplinare di professionisti che include anche le figure dei consulenti alla pari, ovvero soggetti con disabilità che fungono da modello di ruolo in un percorso di crescita interiore volto all’emancipazione.

Nuovi ausili per il centro I-CAN nella Striscia di Gaza

Marzo 2020: gli ausili inviati dall’Italia al nostro Centro per la Vita Indipendente delle Persone con Disabilità I-CAN, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, fanno il loro ingresso nella Striscia di Gaza. Una vastissima gamma di prodotti adattati in base alle necessità degli utenti, grazie alla consulenza del Centro per l’Autonomia di Roma: ben 66 carrozzine per età pediatrica ed adulta, 21 sistemi posturali tra cuscini e schienali per ogni età, 13 deambulatori, 10 ausili per l’adattamento del bagno, 7 stabilizzatori e sistemi per i trasferimenti, 21 pezzi di materiali per l’adattamento delle funzioni delle mani, 53 ausili per le attività della vita quotidiana, 32 ausili tecnologici per la facilitazione della comunicazione, 60 pezzi di ricambio di carrozzine manuali ed elettriche, scooter e molto altro. Un riconoscimento particolare al supporto fornito da UNDP Palestinian per aver facilitato le operazioni di ingresso.

Un salone di bellezza per tutti - la storia di Ema e Mona

Eman e Mona sono due ragazze non udenti di Gaza. In questo video descrivono il loro progetto di micro-impresa, se riusciranno a trovare i fondi necessari per realizzarlo, potranno finalmente raggiungere l’indipendenza economica e il riconoscimento sociale all’interno della comunità. Il progetto “Un salone di bellezza per tutti” rientra nella campagna di raccolta fondi “Ricomincio da me” curata da EducAid per il finanziamento di 34 progetti di micro-impresa di donne disabili a Gaza. educaid.it

Ricomincio da Me

Un breve video per presentare il programma EMPOWER and INCLUDE che ha come obiettivo l'empowerment socio-economico delle donne con disabilità nella striscia di Gaza e in Cisgiordania - Tutte le informazioni su https://www.educaid.it/sostieni-i-nostri-progetti/ Essere una donna disabile in Palestina significa far parte di uno dei gruppi tra i più emarginati e trascurati della società. La donna disabile subisce un doppio stigma sociale legato al genere e alla disabilità. È un soggetto non rappresentato a livello politico e giuridico, non protetto né tutelato, sostanzialmente invisibile...

Educare a Gaza

Dal 2002 EducAid lavora per sostenere i diritti dei bambini nelle scuole, negli ospedali e nelle strade della Striscia di Gaza. In questo video realizzato nel 2008, educatori, genitori e bambini raccontano il senso dell’educazione e della cooperazione in un contesto di guerra e precarietà. Regia, fotografia e montaggio a cura di Alessia Del Bianco e Nicola Gencarelli (Trecentoatesta)

I primi 20 anni di EducAid

Associazione Onlus e Organizzazione Non Governativa riminese riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri, EducAid opera dal 2000 in campo socio-educativo a livello interculturale e internazionale. Mission specifica di EducAid è intervenire per potenziare le capacità di risposta dei diversi sistemi educativi ai bisogni di tutti i bambini facendo grande attenzione ai più deboli, e al contempo promuovere il rispetto dei diritti umani con particolare riferimento ai diritti dei disabili e delle minoranze, favorendo la conoscenza e l’applicazione delle convenzioni internazionali in materia.

disAbilità

Dina, Eman, Sawsan sono le protagoniste del corto-metraggio. Sono tre donne con disabilità che vivono nella Striscia di Gaza che grazie al progetto INCLUDE, realizzato da EducAid in collaborazione con RIDS - Rete Italiana Disabilità e Sviluppo, hanno avuto la possibilità di partecipare a workshop, incontri, attività che le hanno condotte, passo dopo passo, a realizzare le loro idee professionali e a conoscere i loro diritti di donne con disabilità acquisendo così potere decisionale sulle proprie vite. Il progetto INCLUDE ha infatti inteso combattere la discriminazione a cui sono soggette le persone disabili in Palestina nella Striscia di Gaza promuovendo diritti ed empowerment economico e sociale.

Progetto IN.S.I.E.M.E.

Un progetto in Palestina per portare il gioco libero a tutti, bambini disabili e non, con il ludobus dell'associazione Al Rowwad

Giardini di Piombo

In contesti di conflitto, come quello di Gaza, si incontrano spesso sentimenti di paura e odio, anche nei bambini. Uno dei risultati attesi del nostro intervento è sostenere comportamenti di tolleranza e accettazione della diversità, per una nuova convivenza nel segno della pace.

A proposito di Gaza

Tre storie raccontano Gaza e i suoi abitanti. Video prodotto da Consolato Generale d'Italia a Gerusalemme, Cooperazione Italiana allo Sviluppo (Ministero Affari degli Esteri) in collaborazione con EducAid Onlus.

PEER RESILIENCE

Il video ritrae 3 peer counsellors formati all'interno del progetto di emergenza "Peer Resilience" che ha avuto come obiettivo la creazione di un servizio di consulenza alla pari per persone con disabilità nella Striscia di Gaza.

DOOLEL

DOOLEL – Migrazioni e co-sviluppo, coltivando social business in Senegal
Il progetto, attraverso la promozione del tessuto produttivo locale del Senegal, vuole contrastare le cause profonde delle migrazioni, attraverso il miglioramento delle competenze e l’aumento dell’occupazione delle donne, dei giovani e dei soggetti vulnerabili con un approccio “inclusivo per tutti”.

I-CAN

EducAid con il progetto "I-Can: Independence, Capabilities, Autonomy, Inclusion", vuole costruire un Centro per la vita indipendente e l'inclusione delle persone con disabilità, nella striscia di Gaza. Il centro promuoverà l'indipendenza e l'empowerment delle persone con disabilità attraverso la fornitura di ausili personalizzzati, percorsi di supporto psico-sociale, team multidisciplinari di professionisti che lavoreranno con le persone con disabilità e le loro famiglie per supportare ed attivare processi di emancipazione ed autonomia che permettano alle persone con disabilità di essere indipendenti e pienamente inclusi nella società.

MASA

Masa è una donna con disabilità che vive in Palestina. La sua è una storia di coraggio, perseveranza, emancipazione, riscatto.

I - CAN. Inaugurazione del CVI

STARTING OVER - Lavori di ristrutturazione