Rafforzamento di meccanismi inclusivi e strumenti di prevenzione e mitigazione della violenza di genere in Palestina

Paese: Gaza/Cisgiordania (Governatorato di Rafah; governatorato di Khan Younis; governatorato di Middle Gaza; governatorato di Gaza; governatorato di nord Gaza; governatorato di Hebron; governatorato di Nablus

Finanziatore: AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo

Periodo: 11 mesi (01/09/2018 – 31/07/2019)

Area tematica: genere, disabilità, protezione rifugiati/sfollati

Partner locali: Palestinian Working Women society for development (PWWSD); Alatta’a charity Society; The Palestinian society for the care of family; Fares Al Arab Association; Woman’s program center; Ajyal al mostaqbal Society

Partner italiani: Cospe, RIDS (Rete Italiana Disabilità e sviluppo), Casa della Donna diPisa

Obiettivo generale: Aumentare la protezione delle donne vittime di violenza e della popolazione disabile residente nella Striscia di Gaza e nell’Area C della Cisgiordania
obiettivi specifici: Rafforzare le Organizzazioni Comunitarie di Base (CBOs) che prendono in carico situazioni di trauma e/o di violazioni dei diritti della popolazione vulnerabile residente nella Striscia di Gaza e nell’Area C della Cisgiordania, con particolare riferimento a donne vittime di violenza, persone con disabilità (PcD) e donne con disabilità (DcD); Rafforzare il coordinamento e l’inclusivitá dei sistemi di prevenzione, mitigazione e risposta alla violenza di Genere nella Striscia di Gaza ed in Cisgiordania

Beneficiari diretti: 240 persone con disabilità, acquisita e non, di cui almeno 180 donne con disabilità, Hanno beneficiato delle attività di peer counselling attraverso sedute di gruppo; 60 persone con disabilità, di cui almeno 50 donne con disabilità, hanno ricevuto supporto di peer counselling individuale; 6 persone, donne con disabilità, sono state formate sulle tecniche e metodologie di peer counselling con focus specifico su tematiche di genere; 2 nuove peer counsellor, donne con disabilità, hanno iniziato ad operare nel Governorato di Hebron (H2 e South Hebron Hills); 20 CBOs hanno migliorato la propria capacità di rispondere ai bisogni della propria comunità e di mettersi in rete con i servizi locali; Almeno 240 donne vittime di violenza Hanno beneficiato del supporto di counselling individuale; 1.000 persone (di cui almeno 90% donne e DcD) hanno partecipato ad attività di Teatro/Forum; 1.600 donne Hanno beneficiato dei gruppi di aiuto organizzati nelle 10 CBOs di donne target di progetto, sotto la supervisione delle counsellor del PWWSD; Circa 1.800 donne e ragazze Hanno beneficiato delle sessioni di prevenzione e sensibilizzazione che sono state organizzate dal PWWSD, insieme con le operatrici delle CBO, nelle aree di progetto; 20 counsellor hanno accresciuto le proprie competenze in ambito di supporto psicosociale ed in particolare in ambito di approccio inclusivo alla disabilità; 8 Organizzazioni parte del GBVWG hanno preso parte al gruppo di lavoro per la definizione di linee guida e quadro di riferimento per integrare la disabilità in programmi di genere e di VdG

Beneficiari indiretti: Caregivers e famiglie delle persone con disabilità e delle donne con disabilità coinvolte nel progetto; Le comunità locali delle aree di intervento; La società palestinese in generale

Sintesi di progetto: Il contesto palestinese è caratterizzato da un’occupazione militare che perdura da oltre cinquant’anni. Tale occupazione, assieme al muro di separazione, frammenta e divide la popolazione palestinese negandone i diritti fondamentali. In una società patriarcale come quella palestinese, inoltre, le donne fanno esperienze di violenza di genere ad ogni livello, indipendentemente dal proprio status economico, sociale o culturale, oltre ad essere relegate ad un ruolo subalterno. All’interno di un tale contesto, le donne con disabilità subiscono discriminazioni molteplici in quanto donne e persone con disabilità. Da una ricerca emancipatoria condotta da EducAid in Palestina fra il 2015 e il 2016, è emerso come i maggiori ostacoli al riconoscimento dei diritti delle donne con disabilità e alla loro piena inclusione siano collegati a tre fattori principali: mancanza di autonomia, mancanza di opportunità economiche e stigma all’interno della società. La violenza domestica è la forma di violenza di cui le donne fanno maggiormente esperienza. Su 950 casi nel 2015, il 18% sono state vittime di violenze sessuali, il 12% sono state violentate, il 15% sono state vittime di abbandono e il 2% ha subito una violazione della privacy, secondo i dati dell’organizzazione non governativa Sawa. I dati di abuso maggiore sono stati registrati a Gaza, 28%, e a Hebron, 25%. Per quanto riguarda la disponibilità di dati concernenti le violenze subite da donne con disabilità, questa risulta essere piuttosto limitata, a causa delle relazioni di potere intrinseche all’interno del sistema sociale familiare. A tal riguardo, si nota come la famiglia tenda a nascondere fatti concernenti evidenti situazioni di violenza sulle DCD, per paura dello stigma sociale. Tale contesto, oltre a colpire in maniera predominante le donne, penalizza fortemente anche le PCD della popolazione maschile, anche esse esposte alla durezza e alla violenza della combinazione dei fattori appena descritti.
Per questo, il progetto intende rafforzare il coordinamento e l’inclusività dei sistemi di prevenzione, mitigazione e risposta nei confronti della violenza di genere, mediante l’addozione di un approccio inclusivo che prevede, fra i numerosi interventi psico-sociali di supporto, l’impiego della metodologia del peer counseling, grazie alla quale donne con disabilità già formate in interventi precedenti, sono in grado di fornire un supporto psicologico e non solo a donne e uomini con disabilità. Il tutto è stato organizzato in sinergia con le organizzazioni di donne che si battono contro la violenza di genere, al fine di integrare trasversalmente entrambi gli approcci. Infine, è stato altresì creato un referral system necessario al fine di raccogliere le schede delle donne in difficoltà segnalate dalle CBO e dalle OPD