Paese: Ramallah, Betlemme, Nablus, Hebron, Jenin (Cisgiordania); Rafah e Khan Younis (Striscia di Gaza) – Territori Palestinesi Occupati (TPO).

Finanziatore: Regione Emilia-Romagna.

Periodo: 1 Gennaio 2015- 1 Gennaio 2016.

Area tematica: Inserimento lavorativo, Educazione, Empowerment degli attori locali.

Partner locali: Stars of Hope Society (SHS), Assawat Society, GUDP (General Union of Disable People), El Amal Rehabilitation Society, Al Rowwad Cultural and Theatre Society.

Partner italiani: AIFO, Peace Games UISP, Comune di Riccione, Comune di Rimini, Comune di Ravenna.

Obiettivo generale: Migliorare le condizioni di vita delle persone con disabilità, in particolare dei bambini ed delle donne. Si intendono creare le condizione affinché questi due gruppi-target siano inclusi appieno nella società e i loro diritti siano
riconosciuti e rispettati, sia a livello economico che sociale.

Obiettivo specifico: Migliorare le competenze sociali e professionali delle donne disabili palestinesi per permettere
l’attivazione di percorsi lavorativi e di sviluppo economico. Migliorare l’accesso all’educazione dei bambini disabili palestinesi favorendo processi di inclusione sociale. Sensibilizzare la società sul tema dei diritti delle persone disabili e sui relativi processi di inclusione.

Beneficiari: 30 donne con disabilità inoccupate saranno inserite in percorsi di inserimento lavorativo (internship e tirocini); 20 donne con disabilità disporranno di luoghi di lavoro resi accessibili al fine di permettere la realizzazione di un tirocinio lavorativo; i familiari delle persone disabili che hanno partecipato al tirocinio, le organizzazioni di persone disabili (DPOs) edonne con disabilità a cui il video sarà distribuito trarranno beneficio da tale attività; 30 donne con disabilità intellettiva e 30 madri di donne con disabilità intellettiva saranno formate professionalmente su ricamo, cucito e artigianato in legno; 30 operatori di SHS, Assawat Society e El Amal saranno formati sull’approccio inclusivo; 4 operatori di Ludobus di El Amal, 5 insegnanti della scuola El Amal, 4 educatori dei centri per bambini disabili e non beneficiari del progetto, 4 operatori di Ludobus di Al Rowwad, 4 operatori volontari di Al Rowwad e 5 educatori dei centri per bambini disabili riceveranno corso di formazione su gioco e sport per tutti; 5880 bambini e adolescenti residenti nell’area di Betlemme, nei campi profughi di Aida e Deisha, nei villaggi dell’area C nel governatorato di Betlemme, i minori residenti nelle aree di Nablus e Jenin saranno coinvolti nel progetto; 580 bambini disabili provenienti dal sud della Striscia di Gaza prenderanno parte alle attività previste; 4000 bambini non disabili parteciperanno alle attività di Ludobus; 300 bambini dai 9 agli 11 anni con deficit uditivo e/o affetti da mutismo avranno la possibilità di andare a scuola; 90 persone con disabilità e almeno 60 persone non disabili beneficeranno degli eventi ricreativi per la sensibilizzazione della società sul tema della disabilità; 100 persone disabili e non parteciperanno all’attività di sensibilizzazione in Italia.

Sintesi di Progetto: Recenti analisi sulla condizione delle persone diversamente abili (PdA) in Palestina ha evidenziato che le donne con disabilità (DcD) sono per la quasi totalità escluse dal mondo del lavoro mentre i bambini non hanno facile accesso ad un’educazione formale ed adeguata ai loro bisogni. Anche le madri di bambini con deficit sensoriali soffrono dello stigma associato alla disabilità, in quanto percepiscono la loro esperienza di maternità come fallimento e fonte di vergogna. Il progetto è caratterizzato da un forte orientamento al gender mainstreaming nel campo della disabilità :I.N.S.I.E.M.E. offre sia strumenti che competenze, un contributo tangibile all’empowerment femminile, che nel caso delle donne disabili assume un significato emancipatorio. Valorizzando le risorse delle donne disabili e riducendone il grado di dipendenza economica, si intende garantire loro una dignità sostanziale, attraverso l’incoraggiamento al protagonismo attivo nel nucleo familiare e nella società. Per quanto riguarda il secondo ambito d’azione, quello dell’inclusione dei bambini disabili, il progetto promuove per questi ultimi attività ludico-educative che intendono accrescere una cultura basata sull’accettazione ed armonizzazione delle differenze, sull’inclusione della diversità e quindi del rispetto reciproco e della convivenza pacifica. Il programma mira a favorire la capacità di risoluzione dei conflitti, in prima istanza i conflitti tra minori in contesti quotidiani, quali la scuola o la strada. Vengonofavorite dunque l’educazione alla responsabilità e la formazione di cittadini che possano avere un ruolo attivo e propositivo all’interno della propria società. Nella pratica, il progetto, che coinvolge cinque partner locali, prevede:

– la collaborazione con una scuola locale per bambini con deficit uditivo;

– la realizzazione di attività ludico-ricreative per bambini disabili e normodotati; -l’organizzazione di eventi pubblici e laboratori culturali in Palestina ed in Italia, per promuovere la consapevolezza sulle tematiche delle inclusione delle PdA:

– l’attivazione di corsi di formazione professionalizzanti per gli operatori di DPOs volti a migliorare le loro competenze lavorative. A queste sessioni formative seguiranno occasioni di inserimento lavorativo tramite internship/tirocini per DcD. Quest’ultima attività sarà accompagnata da un intervento di sensibilizzazione dell’opinione pubblica palestinese mirato a rendere i luoghi di lavoro accessibili per le persone disabili.