- 30 Aprile 2020
EMI – Empower, Mainstream, Include – Promozione dei diritti delle persone con disabilità in Palestina – 2020
Area geografica: Cisgiordania, Striscia di Gaza
Finanziatore: AICS, APLA
Periodo: 24 mesi
Area tematica: supporto alla disabilità, uguaglianza di genere, sviluppo economico, diritti umani
Partner italiani: RIDS (Rete Italiana Disabilità e Sviluppo), ARCO-PIN
Partner locali: APLA (Association of Palestinian Local Authorities), SEC (Small Enterprise Center)
Obiettivo generale: Rafforzare i diritti delle persone con disabilità in Palestina.
Obiettivo specifico: Rafforzare le competenze sulla disabilità a livello municipale e della società civile; Contribuire efficacemente alla promozione dei diritti delle persone con disabilità attraverso un accresciuto empowerment socioeconomico delle PCD, delle loro famiglie e delle OPD.
Beneficiari diretti: Almeno 6 PCD, di cui 3 DCD, ricevono un TOT training sulla disabilità; almeno 120 rappresentanti delle municipalità/enti locali beneficiano dei workshop teorici sulla disabilità; almeno 180 rappresentanti delle municipalità/enti locali/governatorati beneficiano dei laboratori pratici sulla disabilità; almeno 40 fra DPOs/CBOs/CBR beneficiano delle attività di networking e coordinamento con le municipalità/enti locali; una municipalità riceverà l’Inclusive Municipality Prize; almeno 10 CBR della Striscia di Gaza beneficeranno dei laboratori sulla disabilità; almeno 2000 fra PCD, DCD, familiari, DPOs/CBOs/CBR/municipalità riceveranno la guida pratica realizzata; almeno 40 fra DPOs/CBOs/CBR e 40 municipalità beneficiano delle attività di networking e raccolta dati; almeno 20 comunità fra Gaza e WB beneficiano di interventi di ristrutturazione e accessibilità; almeno 45 architetti/ingegneri delle municipalità riceveranno un training su accessibilità e universal design; almeno 10000 persone sono raggiunte dalla social media campaign; almeno 270 rappresentanti del settore privato beneficiano delle tavole rotonde per il diritto al lavoro delle PCD; almeno 7500 studenti di scuole secondarie sono interessati dalla campagna di awareness nelle scuole; almeno 6 DCD, e relative DPOs, ricevono un training sul bilancio di competenze; almeno 400 PCD, di cui 70% DCD e madri di BCD, ricevono il proprio bilancio di competenze; almeno 250 PCD, di cui 70% DCD e madri di BCD, beneficiano delle attività di inclusione socio-lavorativa; almeno 200 persone partecipano alla realizzazione degli iftar sociali; almeno 54 PCD, di cui il 60%, ricevono una formazione in peer counselling; almeno 40 madri di PCD beneficiano delle attività di networking; almeno 900 PCD, di cui 60% DCD, e loro familiari beneficiano delle sessioni di peer counselling; almeno 2500 persone fra PCD, DCD, familiari, rappresentanti di istituzioni pubbliche e imprese private, DPOs/CBOs/CBR e NGO locali e internazionali beneficiano degli eventi del progetto.
Beneficiari indiretti: Almeno 200.000 PCD e le loro famiglie, che beneficeranno del miglioramento dei servizi a loro dedicati; le comunità locali delle aree coinvolte nel progetto, che trarranno beneficio dalle attività di disseminazione degli esempi di disability mainstreaming; la società palestinese in generale, che potrà contare su un sistema più attento ai diritti delle PCD ed in particolare delle donne con disabilità e di un ambiente in cui le PCD (ed in particolare le DCD) hanno accesso alle stesse opportunità delle persone senza disabilità; almeno il 60% della popolazione palestinese nella West Bank e nella Striscia di Gaza sarà raggiunta dalla campagna di sensibilizzazione.
Sintesi di progetto: la situazione di partenza sulla quale il progetto vuole intervenire trova le PCD in Palestina in una grave condizione di marginalizzazione economica e sociale. La maggior parte delle persone con disabilità è esclusa dal godimento dei propri diritti a causa di impedimenti di natura sociale e ambientale. A causa di questa situazione, le PCD e le loro famiglie vengono confinate in una condizione di marginalità socio-economica che si aggrava nel corso degli anni, alimentando un trend negativo spesso asciato in carico a iniziative caritatevoli o a forme di associazionismo spontanee. I servizi alla persona realmente disponibili (riabilitazioni, formazioni professionali, erogazione di micro-crediti, supporto psicosociale, coperture legali, etc), sono insufficienti e distribuiti in maniera irregolare nel territorio, oltre che principalmente offerti da organizzazioni no-profit (locali e internazionali) che lavorano a progetto, dipendenti da donors e spesso in rapporti ostili con gli enti governativi ai quali sopperiscono. Tale situazione porta ad un’erogazione discontinua dei servizi e a una forte concentrazione nei principali centri urbani.
Il progetto mira a consolidare i diritti delle persone con disabilità, rafforzando le competenze sulla disabilità a livello municipale e nella società civile e potenziando il coordinamento fra organizzazioni attive nel campo della disabilità. Inoltre, l’attività lavora per migliorare l’accessibilità degli edifici pubblici o di interesse comunitario all’interno delle aree coinvolte dall’iniziativa e per sensibilizzare la popolazione ai diritti delle PCD, con particolare riferimento al diritto al lavoro e all’inclusione scolastica, che ne costituisce la pre-condizione. Ad ultimo, l’attività é finalizzata a promuovere e favorire l’inclusione socio-economica delle PCD, elemento fondamentale per il pieno raggiungimento dei diritti delle PCD. L’attività si propone di utilizzare l’approccio del doppio binario, agendo contemporaneamente da un lato per il rafforzamento delle capacità professionali delle PCD, in particolare DCD e madri di BCD, e dall’altro sulla società attraverso la messa in campo di supporti destinati a attività economiche esistenti che si rendano disponibili a partecipare attivamente all’inclusione economica delle PCD.
L’azione si innesta nel quadro internazionale della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (2006) (UNCRPD) – che sancisce la tutela dei diritti delle donne e delle bambine con disabilità, la protezione alle persone con disabilità anche in situazioni di conflitto ed emergenza umanitaria e il diritto all’inclusione nella pratiche di cooperazione internazionale – e in quello della Convenzione per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (1979) (CEDAW). Le finalità e le attività del progetto si integrano pienamente con il Palestinian Country Strategic Plan 2018-22 (Social Protection and Development) e il National Strategic Plan for Disability Sector in WB and Gaza, redatto nel 2013 dal Ministero Palestinese degli Affari Sociali e la legge nazionale n. 4/99 che stabilisce l’uguaglianza dei diritti per le PCD.