Paese: Territori dell’Autonomia Palestinese.
Descrizione contesto-paese: La società palestinese è caratterizzata da un elevato livello di aggressività e violenza, particolarmente diffuse fra bambini e giovani. L’ambiente nel quale si trovano a vivere, e nel quale crescono, è caratterizzato dall’occupazione israeliana e dal perdurare del conflitto. Inoltre le demolizioni di abitazioni in atto nell’area C della Cisgiordania stanno seriamente minacciando la salute psicofisica di giovani e bambini che vivono in quelle aree. Ne consegue una preoccupante mancanza di luoghi e di spazi in cui sia possibile giocare, vivere e partecipare alla vita sociale della propria comunità. Il sud della Striscia di Gaza è una delle aree più povere, con un elevato tasso di disoccupazione, sovrappopolate e che dispongono di pochi centri di aggregazione per bambini e donne. In questo scenario l’infanzia e l’adolescenza sono fra le fasce più a rischio della popolazione. I luoghi in cui i bambini e i ragazzi trascorrono la maggior parte del tempo sono la scuola, la strada, la campagna. I luoghi extra-scolastici, spesso altamente insicuri, quasi mai rappresentano spazi di crescita e di valore educativo.
Finanziatore: Regione Emilia Romagna, Comune di Rimini, Comune di Ravenna, Comune di Riccione.
Periodo: 1 febbraio 2013 – 31 gennaio 2014.
Area tematica: Empowerment socio educativo.
Partner locali: Al Rowwad Cultural and Theatre Society, El Amal – Rehabilitation Society – Rafah.
Partner italiani: Nexus Emilia Romagna, Peace Games UISP, Comune di Ravenna, Comune di Rimini, Comune di Riccione, Associazione La Lucertola.
Obiettivo generale: Promuovere un cambiamento del modello pedagogico palestinese, attraverso l’utilizzo del Ludobus come strumento capace di offrire possibilità di gioco libero all’interno di un percorso educativo finalizzato all’autonomia, all’apprendimento esperienziale ed alla resilienza.
Obiettivo specifico: Promozione del benessere psicofisico dei bambini e dei giovani attraverso la tutela dei diritti dell’infanzia con un’attenzione a quei bambini/e che si trovano in condizione di maggiore difficoltà (approccio inclusivo); rafforzamento delle capacità resilienti della popolazione palestinese (soprattutto bambini e ragazzi) per ridurre gli effetti traumatici del conflitto attraverso la promozione del diritto al gioco; rafforzamento del ruolo e della partecipazione di soggetti locali attivi nel campo del lavoro socio-educativo, valorizzando le buone pratiche educative locali; promozione di iniziative locali volte alla creazione di possibilità di incontro e conoscenza del contesto palestinese (attraverso lo strumento del turismo solidale); rottura del muro di esclusione a cui il popolo palestinese è sottoposto, facilitando gemellaggi tra professionisti dell’educazione palestinesi e del territorio emiliano romagnolo in un’ottica di cooperazione decentrata reale
Beneficiari: I beneficiari diretti sono: i bambini e adolescenti minori di 18 anni che vivono in differenti aree della Palestina: Betlemme, Jenin, Nablus, Hebron, Nablus e Kahan Younis; educatori e operatori di centri, scuole, associazioni Palestinesi e del territorio della Regione Emilia Romagna. I beneficiari indiretti saranno le famiglie dei bambini/e coinvolti/e nel progetto e in generale le comunità locali che beneficeranno di un miglioramento dell’offerta dei servizi socio-educativi per infanzia e adolescenza.
Sintesi del progetto: Il progetto intende porsi in continuità con l’azione presentata allo scorso bando regionale, sviluppando l’intervento su alcune specifiche aree marginalizzate della Cisgiordania e della Striscia di Gaza. Il settore di intervento è quello della promozione educativa e sociale, attraverso la realizzazione di attività di educazione informale con l’utilizzo di un’unità ludica mobile, il “Ludobus”. L’obiettivo dell’azione è quello di promuovere un cambiamento concreto del rigido modello pedagogico palestinese, attraverso l’utilizzo del Ludobus come strumento capace di offrire possibilità di gioco libero che possano essere parte di un percorso educativo finalizzato all’autonomia, all’apprendimento esperienziale ed alla resilienza. Il progetto propone attività di ludobus nelle aree di Betlemme e Hebron; nord della Cisgiordania; Governatorato Sud delle Striscia di Gaza, con diversi approcci che si adattano alle diverse realtà coinvolte nel progetto: scuole dell’infanzia, associazioni (culturali ed educative) e la strada, in collaborazione con i partner locali. Oltre a specifiche occasioni formative per gli educatori locali, il progetto contiene inoltre una componente innovativa volta alla creazione di momenti formativi di scambio di esperienze e buone pratiche in loco per professionisti dell’educazione palestinesi ed emiliano-romagnoli. Questa componente ha anche lo scopo di rafforzare le capacità di accoglienza delle associazioni locali (partner di progetto) per promuovere percorsi alternativi di turismo responsabile “educativo”, facilitando l’avvicinamento e la comprensione del contesto palestinese e la partecipazione diretta alle attività nelle aree marginalizzate summenzionate. Tutto ciò in un’ottica di scambio e di promozione della cultura della pace (con l’approccio della cooperazione decentrata).
Risultati attesi: Bambini e giovani delle aree interessate dal progetto messi in condizione di avere libero accesso a luoghi sicuri in cui giocare, esprimersi, e partecipare liberamente alla costruzione del proprio futuro; 8.960 bambini e ragazzi coinvolti in attività di Ludobus nei campi profughi di Aida, Dheisheh e nei villaggi in Area C del governatorato di Betlemme, Hebron, nell’area nord della Cisgiordania e nell’area Sud della Striscia di Gaza; creazione di momenti ludico-educativi adatti a tutte le tipologie di bambini/e, in associazioni e asili collocati in aree marginalizzate della Cisgiordania e della Striscia di Gaza; creazione di momenti di educazione informale nelle scuole dell’infanzia del Governatorato di Betlemme e di Rafah; 2.400 Bambini in età prescolare coinvolti in attività di Ludobus nelle scuole dell’infanzia nelle aree di Betlemme, Nablus e Jenin, Rafah e Khan Younis; rafforzate le capacità e le competenze delle associazioni locali Al Rowwad ed Al Amal nel loro ruolo socio-educativo all’interno della società palestinese; rafforzate le competenze e la consapevolezza di educatori italiani e palestinesi attraverso lo scambio delle buone pratiche; rafforzate le capacità dei partner locali di promuovere percorsi alternativi di accoglienza per facilitare la cultura dello scambio interculturale e della promozione della pace nell’ottica del turismo responsabile.